ANCHE I “TETRA” LO FANNO…
Da quando tiro con l’arco è stato sicuramente una crescita sia a livello tecnico-sportivo, sia a livello umano. Dal punto di vista tecnico è un vero e proprio mondo a sé, l’arco, le freccie e tutta una serie di sconosciuti “opscional” che lo completano, quale arco è più o meno indicato in base alla struttura fisica, l’arco nudo da più senzazioni del compound, che nasce come strumento moderno da caccia, l’olimpico il simbolo per eccellenzae forse il più utilizzato, i bellissimi archi storici con tutto il suo carico di fascino arricchito da un corredo di vestiario che ne esprime al massimo le origini e le caratteristiche in tutto quello che li rappresenta e il Lombow che si colloca tra lo storico ed il moderno… entrare in un negozio di arcieria è veramente molto affascinante, difficile resistere.
Poi ci sono gli Arcieri, si proprio loro, persone normali, umili e anonimi che, senza età e senza paura, si aggirano in mezo a noi come se niente fosse, lavorano, studiano, vivono una vita normale speso senza dare nell’occhio, ma che allo stesso tempo si preparano si allenano duramente per ben figurare quando alla domenica invece di andare allo stadio, a pescare, a pranzo dalla suocera o al lago con i figli, si ritrova in una sperduta palestra della provincia o ancor meglio in un torrido campo qando la stagione lo consente, a misurarsi con gli amici-avversari di sempre a suon di fraccie scoccate a fatica con la massima determinazione per colpire quel centro che stabilisce via via il più caparbio cioè il migliore!
Da quando tiro con l’arco ho scoperto che questa disciplina non è “razzista” e che questo sport può veramente essere praticato da tutti, e quando dico tutti…
Da quando ho avuto l’incidente che mi ha seriamente cambiato la vita, ho conosciuto un mondo dove le persone sono destinate a vivere pur senza riuscire a camminare, a muovere le braccia, a sentire, a prlare oppure desinate a non vedere. Tutte queste persone però riescono comunque a farcela, ad affrontare la vita che ogni giorno si trovano a dover vivere. La cosa fantastica è che tutte queste persone possono avvicinarsi al tiro con l’arco e, non senza le difficoltà del caso, possono confrontarsi con quelli che, alla faccia della sfortuna, sono persone “normali” oppure senza grosse difficolta oggettive… si perche il tiro con l’arco è tuttora l’unica disciplina Olimpica dove disabili e normodotati si affrontano a pari ivello di categorie ed età.
Da quando faccio parte della Nazionale Italiana Disabili Tiro con L’Arco ho avuto la possibilità di conoscere atleti disabili di tutto il mondo, e vi assicuro che sono molti… ognuno di loro ha fatto il possibile, lavorando su materiali e accessori vari, modificando sganci, mirini, carrozzine e spesso inventandosi ausigli inimmaginabili per poter gestire al meglio il proprio arco, ed avere la soddisfazzione di poter gareggiare in una manifestazione come un Mondiale, un Europeo o addirittura una Olimpiade. Per farvi un esempio ci sono atleti che senza un braccio, destro o sinistro non importa, tirano con l’arco e vincono i Mondiali ,oppure atleti che hanno una ridottissima capacità motoria alle braccia, tertraplegici, distrofici ecc, che riescono a gestire un arco facendosi addirittura legare alla carozzina per mantenre l’eqilibrio, e poi ci sono i non vedenti, si quelli che, completamente cechi, riescono a centrare un bersaglio a trenta metri di distanza… che se ci riflettete un secondo solo, vi viene la pelle d’oca!
Ora capisco che lo sport ed in particolare il tiro con l’arco non sia fra i principali pensieri di chi a fatica riesce ad affrontare la vita quotidiana, ma vi assicuro che quando col tempo la disabilità diventerà una condizione di vita sempre più accettabile e quando si comincerà a sentirsi sempre un po’ più “normali”, il tempo da impegnare e o le soddisfazioni da ricercare saranno sempre di più e allora perchè non provare con lo sport, ad avvicinarsi ad una disciplina sportva che come è successo a me, prima non potevo permettermi perché altri impegni non mi lasciavano il tempo… credo che ogni condizione di vita, più o meno limiata, offra comunque delle sane e divertenti oppotunità! Offra comunque la possibilità di sentirsi appagati, di stare con altra gente, di viaggiare e arricchire il proprio bagaglio personale accumulando esperienze impensabili!
Fabio Azzolini